Quando parliamo del Sud Salento, la prima immagine che affiora è quella di spiagge dorate e acque cristalline, scenari da sogno che incantano. Ma oltre le mete turistiche più celebri, si nasconde un mondo di borghi incantevoli, dove il tempo pare essersi fermato e le tradizioni continuano a vivere, intatte e preziose.
Il Salento è un tripudio di storie da ascoltare, di volti da guardare, di sguardi accoglienti che narrano di tradizioni secolari, di cibi da gustare e di mari da ammirare.
Un territorio ricco di storia, cultura, e tradizioni. Dove il turismo lento si fonde con la deliziosa cucina locale e la scoperta di borghi incantevoli.
In questo post, ti porterò alla scoperta del Sud Salento autentico, attraverso i borghi che ho avuto il piacere di visitare. Tra questi Presicce, Patù, Gagliano del Capo, Montesano Salentino, Salve e Santa Maria di Leuca.
Indice
Il Borgo di Presicce – Acquarica: tra i borghi più belli d’Italia
Il borgo di Presicce-Acquarica fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia. Ti accoglie e ti affascina subito con la sua chiesa madre di Sant’Andrea Apostolo. Soprannominata “la città dell’olio e degli ipogei”, è un borgo che incanta con la sua architettura in pietra leccese, che conferisce un’atmosfera elegante e raffinata.
Nell’affascinante centro storico si affacciano palazzi signorili, chiese barocche e botteghe artigiane. Ma la vera particolarità di Presicce sono i frantoi ipogei, antichi frantoi sotterranei scavati nella roccia, che testimoniano la lunga tradizione olivicola del territorio. Si contano circa 30 frantoi ipogei solo nel centro storico.
Patù
Patù è un vero e proprio scrigno archeologico, un viaggio indietro nel tempo fino all’anno 924 a.C., quando venne fondato da un gruppo di abitanti provenienti dalla vicina Vereto, distrutta dai Saraceni.
La Centopietre di Patù
Il borgo custodisce testimonianze preziose del suo passato, come il singolare monumento “Centopietre”. Questo edificio, unico nel suo genere, risale all’epoca medievale e deve il suo nome alla sua struttura, realizzata con cento blocchi di pietra calcarea, provenienti da un’antica necropoli messapica.
Il Centopietre ha una forma rettangolare, semplice e austera, che richiama alla mente le antiche tombe megalitiche. La leggenda narra che sia stato costruito per ospitare il corpo di un eroe locale, il generale Geminiano, ucciso in battaglia durante le incursioni saracene. Si dice che la sua costruzione sia avvenuta per volere dei suoi stessi nemici, colpiti dal suo coraggio e desiderosi di onorare la sua memoria.
Al suo interno, si possono ancora vedere tracce di affreschi risalenti al XIV secolo, che raffigurano scene religiose e testimoniano la conversione dell’edificio in cappella cristiana.
Chiesa di San Giovanni Battista
Davanti al monumento la Centopietre si trova la Chiesa di San Giovanni Battista. La chiesa è un affascinante esempio di architettura paleocristiana, risalente al VI secolo.
Presenta una pianta basilicale con tre navate separate da pilastri rettangolari e archi a tutto sesto. Le mura sono realizzate in tufo, e la struttura conserva un’atmosfera austera e solenne, accentuata dalle tracce di antichi affreschi che adornano l’interno. Nonostante le trasformazioni subite nel corso dei secoli, la chiesa mantiene intatta la sua spiritualità e il suo valore storico.
La chiesa custodisce alcuni affreschi di epoca medievale, purtroppo in parte deteriorati, che offrono una preziosa testimonianza della devozione e dell’arte sacra del tempo.
Altre cose da vedere a Patù: Palazzo Romano – Il Museo sorge nella residenza un tempo appartenuta alla famiglia di Liborio Romano, Chiesa Madre di San Michele Arcangelo, Cappella della Madonna di Vereto.
Gagliano del Capo
Gagliano del Capo è un borgo ricco di storia e fascino. Nel 2016 è stato inserito nell’associazione Borghi Autentici d’Italia. Le sue origini risalgono all’epoca romana, quando un centurione di nome Gallius fondò un insediamento in questo territorio.
Nel corso dei secoli, il borgo è stato fortificato e ha subito le invasioni dei saraceni, ma ha sempre saputo rinascere, conservando intatta la sua identità. Ecco cosa visitare a Gagliano del Capo.
Chiesa di San Rocco
La Chiesa di San Rocco, cuore pulsante della comunità di Gagliano del Capo, è un monumento che racconta secoli di storia e devozione popolare. La sua costruzione, iniziata nel 1574 e conclusa nel 1608, ne fa uno dei più antichi edifici religiosi della zona. L’architettura, tipicamente barocca, si è arricchita nel corso dei secoli con ampliamenti e modifiche che ne hanno definito l’aspetto attuale.
L’interno della chiesa si sviluppa in un’unica navata, scandita da archi a tutto sesto e da paraste che sorreggono la volta a botte. Le cappelle laterali, ospitanti gli altari minori, sono decorate con stucchi e dipinti che raccontano storie di santi e miracoli.
Il presbiterio, rialzato rispetto alla navata, è il fulcro dell’edificio. Qui si trova l’altare maggiore, davanti al quale si celebra l’Eucaristia. L’abside, di forma quadrangolare, custodisce preziose opere d’arte, tra cui tele di maestri locali che raffigurano la Vergine Maria, San Rocco e altri santi.
Tra i tesori custoditi al suo interno spiccano:
- La Vergine con le Anime Purganti e l’Eterno Padre, dipinti da Oronzo Tiso, che esprimono la sensibilità artistica del Settecento leccese.
- La Vergine del Rosario, realizzata dalla scuola di Gian Domenico Catalano, un’icona di devozione popolare.
- San Domenico in Gloria e la Vergine del Carmine con i Santi Carlo Borromeo e Giacinto, opere di Saverio Lillo che testimoniano la ricchezza della produzione artistica locale.
La Cripta di Sant’Apollonia a San Dana
A pochi chilometri da Gagliano del Capo, immerso nel tranquillo paesino di San Dana, si nasconde un tesoro inestimabile: la Cripta di Sant’Apollonia. Questo piccolo tempio scavato nella roccia è una testimonianza viva della profonda devozione cristiana che animava il Capo di Leuca fin dai primi secoli dopo Cristo.
La cripta è dedicata a Sant’Apollonia, una martire cristiana venerata in tutto il mondo per la sua fede incrollabile. Secondo la tradizione, durante le persecuzioni romane, le furono strappati i denti con delle tenaglie. Per questo motivo, Sant’Apollonia è considerata la patrona dei dentisti e di coloro che soffrono di mal di denti.
La presenza di un sedile in pietra ha alimentato l’ipotesi che la cripta potesse essere stata la dimora di un eremita, un luogo di solitudine e preghiera. Tuttavia, altre teorie la collegano ai monaci basiliani, che nel VI secolo avrebbero fondato questo piccolo santuario.
Gli affreschi, sebbene danneggiati dal tempo e da atti vandalici, conservano ancora tracce di una bellezza straordinaria. Scene bibliche, figure di santi e simboli religiosi si intrecciano, offrendo uno spaccato della vita spirituale di chi qui pregava. Tra le immagini più significative troviamo Sant’Apollonia, la Vergine con il Bambino, l’Arcangelo Michele e la Trinità.
Marina di Novaglie
A pochi chilometri da Gagliano da non perdere il tramonto a Marina di Novaglie. Nascosta tra le insenature più selvagge del Salento, Marina di Novaglie è un gioiello incastonato tra scogliere frastagliate e acque cristalline.
Il suo porticciolo, scavato nella roccia, è un balcone sul mare che offre tramonti indimenticabili. Le grotte millenarie, come quelle di Cipolliane, custodiscono segreti e leggende del passato, mentre le calette nascoste sono l’ideale per rilassarsi e godere della tranquillità della natura. Un’esperienza autentica per chi cerca un contatto intimo con il mare e la terra salentina.
Altre cose da vedere a Gagliano del Capo: Palazzo Ciardo, Frantoio ipogeo di via Novaglie, Canalone del Ciolo, Complesso delle grotte delle Cipolliane.
Montesano Salentino
Montesano Salentino è un borgo situato nella parte centrale della penisola salentina, tra i due mari. Questo comune fa parte dell’esclusivo circuito dei Borghi Autentici d’Italia, garantendo ai visitatori un’esperienza autentica e ricca di tradizioni. Un tempo era rinomato per la produzione di vino tanto che nel centro storico sono presenti ancora ben 8 palmenti dove veniva pigiata l’uva.
Le origini di Montesano Salentino risalgono al XIV secolo, quando coloni, attratti dalla fertilità del terreno e dalla salubrità dell’aria, decisero di stabilirsi in questo luogo. Nel corso dei secoli, il borgo ha vissuto sotto diverse dominazioni, tra cui quella degli Aragonesi e dei Marulli, lasciando un’impronta indelebile nel suo patrimonio architettonico e culturale.
Chiesa Madre
La chiesa madre, intitolata all’Immacolata Concezione, è un edificio del XVI secolo, che ha subito significative modifiche nel 1822
La facciata, caratterizzata da sobrietà, è divisa in tre sezioni da alte lesene. La parte centrale è impreziosita da un raffinato portale in stile barocco, sopra il quale si trova una statua in pietra della Vergine Maria. La facciata si conclude con un frontone curvilineo, affiancato da due campanili a vela.
All’interno, la chiesa è suddivisa in tre navate, dove si possono ammirare diversi altari con relative tele. Tra queste spicca il dipinto dell’Immacolata, recentemente attribuito al pittore Aniello Letizia. Di particolare rilievo è anche la statua seicentesca in legno veneziano di San Donato, patrono del paese.
Cappella di San Donato
L’attuale struttura della cappella, realizzata da Francesco Palma da Lecce, risale al 1775. Grazie ai restauri del 1993, è stato possibile ricostruire le diverse fasi architettoniche precedenti, che si sono succedute nel corso del tempo.
La tradizione vuole che l’origine dell’edificio risalga al Quattrocento, periodo a cui viene attribuito l’affresco presente sull’altare barocco. La facciata, in pietra leccese, è organizzata in due ordini separati da un cornicione sporgente, e suddivisa in tre sezioni da lesene ioniche e corinzie. Il portale, affiancato da due nicchie, è sormontato da una statua del santo dedicatario. È probabile che la costruzione non sia mai stata completata, data l’assenza di un fastigio di coronamento.
Un tempo, il giorno della festa del santo, la cappella era meta di pellegrinaggi da parte dei malati di epilessia, che pregavano per ottenere la guarigione. In questa zona, l’epilessia è comunemente chiamata il Male di San Donato.
Salve
Salve, un gioiello antico incastonato sulla costa ionica del Capo di Leuca. La sua storia, avvolta nel mistero di antiche leggende, affonda le radici nel III secolo a.C., quando, secondo la tradizione, il centurione romano Salvius fondò questo borgo.
Un patrimonio storico e culturale che si respira in ogni angolo, dai ruderi di antiche costruzioni al Santuario dedicato a Santa Marina, cuore pulsante della comunità. E per immergersi completamente nelle tradizioni locali, il museo permanente sulla tessitura salentina offre un viaggio affascinante nel cuore dell’artigianato locale.
Palazzo Ramirez – Museo dei Telai
Palazzo Ramirez ci accoglie con le sue stanze ricche di storia. Oltre ad ospitare l’ufficio turistico e la biblioteca comunale, questo elegante edificio custodisce un tesoro inestimabile: un piccolo museo dedicato all’antica arte della tessitura.
Grazie all’impegno dell’Associazione Culturale Archès, è possibile ammirare una trentina di telai a mano del Seicento, perfettamente conservati. Qui, tra le trame e gli orditi, si respira l’atmosfera di un tempo, quando le donne salentine trasmettevano di generazione in generazione le loro abili mani.
Oggi, grazie a giovani artigiane come Melissa Calò, questa antica tradizione continua a vivere, regalandoci tessuti unici e raffinati.
Santuario di Santa Marina a Ruggiano
Il Santuario di Santa Marina a Ruggiano è un luogo intriso di storia e devozione. Secondo la tradizione la Santa Marina è la santa bella per eccellenza. Si narra che fece invaghire il governatore del luogo e che per il suo rifiuto a cedere alle lusinghe fu martirizzata.
Sfuggendo alle grinfie del maligno, che si era tramutato in un terribile drago, la santa divenne simbolo di purezza e forza, protettrice delle donne e dispensatrice di bellezza.
Un tempo, era meta di pellegrinaggi per coloro che soffrivano di itterizia, una malattia anticamente associata all’arcobaleno. Si narra che i malati, prima di raggiungere il santuario, recitassero una filastrocca propiziatoria mentre urinavano nei pressi di un arco.
Giunti a destinazione, acquistavano le “zigareddhe”, nastrini colorati che, dopo essere stati toccati alla statua della Santa, venivano portati come amuleto. Oggi, il santuario conserva intatto il suo fascino antico, ricordandoci un passato in cui fede e superstizione si intrecciavano in un unico filo.
Cosa altro vedere a Salve: Frantoio ipogeo “Le Trappite”, Chiesa Madre di Salve, Torre costiera di Torre Pali.
Santa Maria di Leuca
Santa Maria di Leuca, situata all’estremità meridionale del Salento, noto anche come “Finibus Terrae”, è un luogo di rara bellezza e fascino poiché segna simbolicamente la fine della terraferma italiana.
Questo incantevole borgo marinaro si trova dove il Mar Ionio e il Mar Adriatico si incontrano, creando uno spettacolo naturale unico. Le acque cristalline, le scogliere imponenti e il panorama mozzafiato la rendono una meta ideale per chi cerca tranquillità e paesaggi da cartolina. Consiglio una visita qui soprattutto al tramonto!
Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae
Il Santuario, situato su un promontorio panoramico, è un luogo di pellegrinaggio che offre una vista spettacolare sul mare e sulla costa circostante. Secondo la tradizione, fu qui che San Pietro sbarcò in Italia durante il suo viaggio verso Roma. All’interno, l’atmosfera sacra e le opere d’arte rendono la visita un’esperienza spirituale e culturale.
Secondo la tradizione il Santuario di Leuca è un luogo di pellegrinaggio per tutti i Salentini che almeno una volta nella vita devono recarsi qui per essere certi di poter accedere al Paradiso.
Faro di Leuca
Il Faro di Leuca, uno dei più alti d’Italia con i suoi 47 metri, è situato accanto al Santuario. Dalla sua base si può godere di una vista incredibile sul punto di incontro tra i due mari, un panorama che è ancor più suggestivo al tramonto o all’alba. Durante le giornate limpide, lo sguardo può spaziare fino alle coste dell’Albania e della Grecia.
Dove dormire a Patù
Durante i miei giorni di permanenza qui nel sud Salento ho avuto il piacere di pernottare presso il Volito Hotel Rural Experience. Si trova a Patù, in un’oasi di pace a breve distanza da Ugento e dalle sue famose spiagge. L’hotel è perfetto per chi è alla ricerca di un soggiorno rigenerante immerso nella natura.
L’entroterra, con i suoi colori intensi, gli ulivi a perdita d’occhio e gli iconici trulli, offre uno spettacolo indimenticabile. Le camere sono moderne e dotate di tutti i comfort e oltre alle experience ed ai numerosi benefit, la struttura offre anche una splendida piscina.
Guarda la disponibilità qui per pernottare al Volito Hotel Rural Experience
Dove mangiare nel Sud Salento
Questi sono i ristornati dove ho avuto il piacere di provare la cucina tipica salentina. Tutti i ristornati offrono sia piatti tipici che non e si trovano dislocati su tutti i comuni che ho visitato durante i miei giorni trascorsi qui. Spero che ti possano essere di aiuto per sceglierne alcuni in base ai borghi che avrai intenzione di visitare.
Rua de li Travaj, Patù (LE) – Per me questo ristorante vanta di una menzione speciale poiché ho davvero apprezzato la qualità del cibo. Il ristorante si trova nella piazzetta centrale del centro storico di Patù. Un’accogliente trattoria dove assaporare l’autentica cucina salentina, preparati con ingredienti biologici e di stagione. Da provare: pittole, panzerotti, sagne torte, orecchiette con polpette, zuppa di farro, coniglio alla cacciatora.
Ristorante Da Mimì, Baia di San Gregorio, Patù (LE) – Il ristorante propone un menù a base di pesce sulla terrazza con vista mare. Ottimo cibo in una location suggestiva dove ammirare il tramonto sulla Baia di San Gregorio, per un’esperienza indimenticabile.
Ristorante L’Incanto, Gagliano del Capo (LE) – Il ristorante ha una terrazza a picco sul mare. Ottimi piatti, con una accurata scelta delle materie prime nel pieno rispetto della cucina mediterranea.
La Dolce Vita, Montesano Salentino (LE) – Ristorante a conduzione familiare che offre piatti tipici della tradizione salentina e non.
Trattoria Salento Curti Vecchi, Presicce-Acquarica (LE) – Nella suggestiva piazza principale di Presicce si trova questa piccola trattoria a gestione familiare. Propone degli ottimi piatti tipici e non cucinati secondo la tradizione del proprietario Giovanni.
Hotel Li Pali Restaurant, Marina di Salve (LE) – Si trova nella località di Torre Pali a pochi passi dalla Spiaggia Marina di Salve, propone piatti a base di pesce.
Lido Relax, Castrignano del Capo (LE) – Relax Leuca è posizionata su una scogliera con speroni di roccia sul mare creando un paesaggio selvaggio ed incantevole. Qui potrai gustare degli ottimi piatti su una splendida terrazza in riva al mare.
Salento cosa vedere: conclusioni
I comuni che ho menzionato in questo articolo rappresentano solo una piccola parte di ciò che il Sud Salento ha da offrire. Tricase, Ugento, Tiggiano, Taurisano, Specchia, Corsano e Alessano sono altre gemme che meritano assolutamente una visita. Ogni paese ha il suo carattere distintivo, ma tutti condividono la stessa calorosa accoglienza che fa sentire i visitatori come a casa.
In questo viaggio attraverso il Sud Salento, ci si può aspettare di scoprire luoghi che affascinano per la loro bellezza semplice e genuina, dove il tempo sembra essersi fermato e dove è possibile riscoprire il piacere delle cose autentiche.
Il Sud Salento è una destinazione che offre emozioni indimenticabili, un luogo dove la bellezza del passato si fonde armoniosamente con il presente, e dove ogni angolo riserva una sorpresa da scoprire.
Al prossimo viaggio,
David!
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